In giardino o in terrazzo avete quella pianta di basilico rigogliosa e volete provare a farci un pesto? Detto fatto! Con la nostra ricetta potrete preparare un gustoso e saporito pesto alla genovese, perfetto per condire un piatto di pasta o di gnocchi di patate, ma anche per molte altre preparazioni come le lasagne della domenica. Potete usare il pesto anche sulle patate al forno o su una bruschetta, ma addirittura usarlo per insaporire minestre di verdure o di cereali. La fragranza del basilico, la sapidità del pecorino, il tocco croccante dei pinoli daranno a ogni vostra ricetta quel tocco in più.
Ingredienti per 200 grammi di pesto
- Basilico fresco: 50 g
- Olio Evo: 70 ml
- Pecorino Fiore sardo a pezzi: 90 g
- Pinoli: 30 g
- Aglio: 2 spicchi
- Sale grosso: 3 g
- Preparazione: 40 minuti
- Cottura:
- Totale: 40 minuti
- Calorie: 250 Kcal/100 g
Preparazione
Staccate le foglioline di basilico dai rametti, eliminando quelle rovinate.

Sciacquate molto brevemente le foglie sotto l’acqua fredda corrente, cercando di non farle appassire.

Trasferitele in un canovaccio e asciugatele accuratamente, tamponando con delicatezza. In alternativa potete usare una centrifuga per insalata.

Sbucciate gli spicchi di aglio e tagliateli a metà, eliminando l’anima. Inseriteli all’interno del mortaio e iniziate a pestarli, fino a ottenere una crema.

Aggiungete i pinoli e procedete allo stesso modo, riducendoli in pasta.

Unite le foglie di basilico e il sale grosso.

Iniziate a pestare eseguendo prima dei movimenti di percussione, poi movimenti rotatori, per amalgamare bene tutti gli ingredienti.

Non appena la consistenza risulterà cremosa e omogenea aggiungete il pecorino tagliato precedentemente a tocchetti e procedete a incorporarlo con lo stesso procedimento.

Solo alla fine versate l’olio a filo e lavorate ancora qualche minuto roteando il pestello, fino a ottenere una consistenza liscia.

Consigli e suggerimenti
Con questi ingredienti riuscirete a ottenere una dose di circa 200 grammi di pesto.
Evitate di usare coltelli o altri strumenti in acciaio. Se tagliate col coltello, infatti, le foglie di basilico anneriscono!
La pasta migliore per il pesto è ogni tipo di pasta corta, come trofie, penne, fusilli e maccheroni.
Il pesto non va mai scaldato, ma aggiunto alla sua temperatura.
Il pesto può essere consumato fino a due volte a settimana, perché nutriente e ricco di vitamine.
Conservate il vostro pesto in frigorifero, sempre coperto da un sottile strato di olio, che permette di conservarlo più a lungo.
Se non avete il mortaio, potete usare il frullatore a immersione, ma in questo caso aggiungete un cubetto di ghiaccio ed evitate di mettere il sale, che cambierebbe il colore del pesto. Assicuratevi, inoltre, di frullare per pochi secondi e poi fermarvi, procedendo alternando una frullata e una pausa, per evitare che il pesto si surriscaldi.
Storia
Il pesto è una preparazione tipica della Liguria, in particolare della provincia di Genova. Le origini di questa ricetta sono davvero antiche: risale, infatti, alla metà del Settecento. In realtà l’utilizzo del basilico come erba aromatica è attestato già al Medioevo. Il basilico è una piata di origine araba e il nome botanico è Ocimum basilicum, ovvero “erba regale”: non stupisce, quindi, che dalla tradizione sia poi nato il pesto di basilico.
Una versione più legata a miti e leggende che alla storiografia ci racconta, invece, che un frate del convento di San Basilio a Prà, Genova, raccolse l’erba dai campi attorno al convento (chiamata basilium in onore del santo) e la pestò con ingredienti offerti dai fedeli: olio, pinoli, formaggio, aglio, ottenendo così il pesto.