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Per alcuni la pentola a pressione è una vera e propria bomba a orologeria. Per altri invece è la manna dal cielo che li salva quando il tempo è poco e si ha la necessità di portare in tavola qualcosa di gustoso. Ho sentito molte persone ripudiarla senza averla provata (me compresa) per poi innamorarsene una volta entrata a far parte della famiglia.

La pentola a pressione è solitamente realizzata in acciaio inossidabile. Possiede una chiusura ermetica con una guarnizione e una o più valvole di sfogo e di sicurezza. I modelli più moderni sono dotati di valvole a più pressioni. Queste si possono regolare in base alla tipologia di alimento che si va a cuocere. Grazie alla chiusura a pressione, l’acqua all’interno bolle a temperature più elevate, attorno ai 120°C. Questo permette di cuocere i cibi in maniera più rapida. I tempi vengono infatti generalmente dimezzati o addirittura ridotti di 2/3.

La pentola a pressione è ideale per la cottura di cereali, patate e legumi. Oltre a distruggere alcune delle sostanze tossiche che sono contenute, consente di ridurre notevolmente il tempo di cottura nonché il consumo energetico. Con la pentola a pressione è possibile ottenere anche la cottura al vapore degli alimenti. Ideale perché non essendo a contatto con il liquido, molte delle proprietà nutritive vengono salvaguardate.

Pentola a pressione, come funziona

Il funzionamento della pentola a pressione è più semplice di quello che si possa immaginare. Altro non è che una pentola il cui coperchio ha una chiusura ermetica che impedisce la fuoriuscita del vapore portando l’acqua a bollire a temperature più alte. Il vapore esce in maniera controllata da una valvola, che può essere anche a più pressioni in modo da adattarla alla tipologia di prodotto che andiamo a cuocere. Una seconda valvola, detta di sicurezza, sfiata in modo automatico qualora la pressione dovesse aumentare in modo errato.

Una volta inseriti i cibi all’interno, copriteli di acqua, chiudete il coperchio e accendete il fuoco. I tempi di cottura della pentola a pressione vengono calcolati partendo dal “fischio” ossia dal momento in cui il vapore comincerà a fuoriuscire con insistenza dalla valvola. In questo momento abbassate la fiamma al minimo e proseguite la cottura. E’ fondamentale che all’interno della pentola ci sia sempre acqua o rischierete di rovinarla.

Abbiate l’accortezza di non riempire la pentola per più dei 2/3 della sua capacità o con l’ebollizione e l’eventuale schiuma che si forma in cottura potrebbe andare a intasare la valvola. Nel caso di cibi che tendono a gonfiare molto, come riso e legumi, meglio non riempirla per più di metà. A tal proposito ecco un importante suggerimento: quando cuocete i legumi secchi ammollati, mettete sempre un cucchiaio di olio nell’acqua. Eviterà la formazione di quantità eccessive di schiuma.

A cottura ultimata spegnete il fuoco e lasciate sfiatare completamente la pentola prima di tentare di aprire il coperchio. Quelle più moderne hanno anche una sicura che impedisce al coperchio di aprirsi fintanto che la pressione non si è ridotta.

Prima di utilizzare la vostra nuova pentola a pressione, vi consiglio comunque di leggere le istruzioni. Potreste scoprire qualche trucchetto su come sfruttarla al meglio!

Ancora non avete una pentola a pressione ma ne state valutando l’acquisto? Ecco i nostri suggerimenti!

   

Pentola a pressione, tempi di cottura

Cuocere con la pentola a pressione richiede decisamente meno tempo che con una pentola tradizionale. E’ possibile cucinare praticamente ogni tipologia di alimento, ma è ottima per cereali, legumi e stufati. Ecco qualche indicazione sui tempi di cottura per le varie tipologie di alimento.

Tenete presente però che 5 minuti in pentola a pressione equivalgono a 15 minuti di una pentola tradizionale, quindi gli alimenti potrebbero scuocersi.

Scarica la scheda Tempi di Cottura

Beatrice Piselli

Ciao! Mi chiamo Beatrice e scrivo prevalentemente di cucina vegetariana e vegana prestando particolare attenzione alla stagionalità degli ingredienti. Trascorro molto tempo in cucina a studiare nuovi piatti e a fotografarli, così da poter trasmettere nel migliore dei modi tutto il mio amore per ciò che cucino.

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