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Harry Potter è il maghetto più conosciuto da grandi e piccini. Negli ultimi anni ha conquistato librerie e sale con le sue storie avvincenti e strambe ambientazioni. Anche la Burrobirra fa parte di questo mondo magico: Harry la sorseggia con i suoi amici Ron ed Hermione ai Tre Manici di Scopa.

La storia della Burrobirra tuttavia è molto più antica. La tradizione vuole che venisse consumata già ai tempi dei Tudor. Recentemente questa bevanda è stata ricreata anche da Heston Blummental, il celebre chef molecolare britannico, in occasione degli Heston’s Tudor Feast. Il suo grado alcolico non è accertato, tuttavia la ricetta originale approvata dalla Rowling è totalmente analcolica, quindi adatta anche ai più piccoli. E’ possibile gustarla direttamente ai Tre Manici di Scopa, se vi capita di passare, oppure al Wizarding World of Harry Potter, in Florida. In alternativa potete prepararla a casa con questa ricetta della Burrobirra e trasportare i vostri bambini in un mondo magico. Quindi non ci resta che dire “babbani ai fornelli!”.

Come preparare la burrobirra:

1In un pentolino sciogliete lo zucchero di canna con l’acqua. Ponete quindi sul fuoco e a fiamma bassa portate ad ebollizione.

2Aggiungete il burro, l’aceto, il sale e un quarto della panna liquida. Lasciate andare un paio di minuti quindi spegnete e fate raffreddare.

3Aromatizzate con l’estratto di rum o di vaniglia e preparate la schiuma. Montate la panna rimasta con due cucchiai di zucchero. Dividete il liquido in quattro boccali, aggiungete un quarto di tazza di gassosa e completate con la panna.

4Certamente è una ricetta che non può dirsi leggera, ma è ideale per le feste dei bambini soprattutto se ne organizzate una a tema, magari ad Halloween.

Beatrice Piselli

Ciao! Mi chiamo Beatrice e scrivo prevalentemente di cucina vegetariana e vegana prestando particolare attenzione alla stagionalità degli ingredienti. Trascorro molto tempo in cucina a studiare nuovi piatti e a fotografarli, così da poter trasmettere nel migliore dei modi tutto il mio amore per ciò che cucino.

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