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Dal sapore agrumato e secco e dal retrogusto amarognolo, l’Americanino è tra i capi indiscussi dell’aperitivo italiano. Che il suo nome sia legato a quello di un celebre pugile oppure che sia connesso alla moda degli anni ’20 e ’30 di americanizzare tutto, non c’è nessuna certezza. Quel che è sicura è la sua bontà e il suo equilibrio tra dolce e amaro, tanto da renderlo perfetto come pre-dinner da accompagnare a golosi stuzzichini. Gli ingredienti sono tutti italiani, seppur il nome Americanino possa ingannare. E sono due le città coinvolte per realizzare questo cocktail:  Torino con il suo celebre Vermouth e Milano con l’intramontabile Bitter Campari. Non per niente viene chiamato anche Mi-To o Milano-Torino. Vediamo come preparare il cocktail tutto italiano in pochi passi, curiosando anche le origini del suo nome. 

Ingredienti per 1 persona

  • Bitter Campari: 45 ml
  • Vermouth Rosso: 45 ml
  • Soda: una spruzzata
  • Ghiaccio
  • Per decorare: scorzetta di limone e una fettina di arancia
  • Cottura:
  • Calorie: 144 Kcal/cocktail

Preparazione

1

Inserire il ghiaccio nel bicchiere fino a raggiungere il bordo

2

Versare il Bitter e il Vermouth e terminare con una spruzzata di soda

3

Mescolare con l'aiuto di un cucchiaio dal manico allungato, guarnire con la fetta di arancia e la scorzetta di limone e servire

Accessori

  • Un bicchiere tumbler basso, di tipo ‘Old Fashioned’
  • Un cucchiaino dal manico allungato
  • Un jigger, se lo avete, per dosare meglio gli ingredienti

Consigli e suggerimenti

Preparare un Americanino è un gioco da ragazzi. Non servono particolari strumenti e abilità da bartender. Ecco pochi semplici suggerimenti per un aperitivo tutto italiano.

  • Per avere un effetto maggiormente frizzantino vi consigliamo di reperire una soda con il sifone annesso alla bottiglia per realizzare una vera spruzzata. Ma se non l’avete non disperate, il sapore non varierà.
  • In alternativa alla soda potete mettere dell’acqua frizzante.
  • Se siete amanti dei gusti decisi e l’amarognolo dell’Americanino non vi basta, provate ad aggiungere al vostro drink 2 gocce di Tabasco e 3 gocce di Angostura. Il risultato sarà ancor più intenso e speziato.

Storia

Anche se il suo nome inganna nel significato, l’Americanino è tutto Made in Italy. E collega due città produttrici degli ingredienti che lo compongono: il Vermouth di Torino e il Bitter Campari di Milano che vanno a formare l’acronimo Mi-To. Le sue origini risalgono addirittura alla fine dell’800, quando veniva proposto un drink chiamato già Milano-Torino, composto solo da Bitter e Vermouth. Tutti i bar in Italia ne tenevano una caraffa da servire senza ghiaccio per gli avventori durante il loro aperitivo.

Ma è agli inizi del ‘900, in particolare negli anni ’30, che nasce quello che oggi conosciamo come Americanino, o Americano. Si racconta che i clienti americani del Bar Gaspare Campari di Milano chiedessero, come da abitudine statunitense, di aggiungere della soda al cocktail Milano-Torino facendo così nascere l’Americanino.

Altre versioni sulle origini di questo drink lo vedono nascere come cocktail dedicato al pugile italiano Primo Carnera, in quegli anni molto famoso in America. Diventando campione mondiale dei pesi massimi a New York, iniziò ad essere soprannominato ‘l’americano’. Quando tornò a casa, si dice avesse festeggiato con questo drink, che per l’occasione venne chiamato appunto Americano. Il cocktail è stato celebrato anche nel film Casino Royale, in cui James Bond ordina proprio un Americanino, o Americano.

Conclusione

Quando si sorseggia un aperitivo si sa, un bicchiere tira l’altro. Soprattutto se accompagniamo il tutto con stuzzichini salati e finger food da leccarsi i baffi. E se terminate il vostro Americanino e volete assaporare altri cocktail della tradizione italiana vi consigliamo anche un mai scontato Spritz o un Campari e Prosecco.

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