I testaroli sono considerati da alcuni gli antenati della pasta. Composti unicamente da farina (originariamente di farro), acqua e sale, vengono solitamente serviti con il pesto. La loro preparazione è simile a quella delle crespelle: occorre infatti creare una pastella con farina e acqua e versarla, creando uno spessore di 2-3 mm, in una padella rovente di ghisa (originariamente in terra cotta) detta appunto testo. La crespella così ottenuta veniva fatta cuocere sulla fiamma del camino, senza girarla.
Oggi nelle nostre case è quasi impossibile riprodurre alla lettera questa antichissima ricetta dei testaroli, presidio Slow Food. Ecco perché ho pensato di modernizzarla, senza alterarla nella sostanza, in modo che anche a casa vostra possiate godere di questo delizioso piatto. In alternativa al pesto, potete optare per un battuto finissimo di basilico, una grattugiata di formaggio e un filo di olio buono. Più semplice e delicato, ricalca esattamente il condimento tradizionale.
1 Come prima cosa mettete in una ciotola la farina, il sale e l’olio.
2 Aggiungete l’acqua a filo, mescolando con una frusta a mano. Create una pastella liscia, senza grumi.
3 Scaldate una padella per crepe o antiaderente, leggermente oliata e versate la pastella.
4Formate uno strato di 2-3 mm di spessore. Lasciate cuocere un paio di minuti quindi girate e proseguite la cottura.
5Proseguite così fino a che non avrete terminato la pastella. Trasferite le crepes pronte su un piatto, una sull’altra.
6Con una rotella taglia pasta ricavate delle losanghe di 5 cm di lato circa.
7Portate a bollore una pentola con dell’acqua salata e sbollentate i testaroli finché non vengono a galla.
Scolateli e conditeli con del pesto.